Via dei Fori Imperiali, Colosseo

Scendendo la scalinata di Piazza del Campidoglio si arriva a Piazza Venezia, attraversando la Piazza si arriva in via del Corso. Il nostro percorso invece prosegue sula destra costeggiando il Vittoriano, costruito appunto a cavallo dei due secoli, colossale monumento a Vittorio Emanuele II, per prendere via de Fori Imperiali. Il nome di “via dell’Impero” fu attribuito anche ai tratti di strada oltre a piazza
del Colosseo, divenuta raggiungibile con l’eliminazione dell’antica collina della Velia, con le attuali vie “di San Gregorio” (tra l’Arco di Costantino e il Circo Massimo) e “delle Terme di Caracalla”.

L’identificazione dei vari Fori, è assicurata da statue degli imperatori eponimi – copie moderne di originali classici – lungo il percorso, in corrispondenza dei diversi Fori. Si comincia (venendo da piazza Venezia), con Traiano sulla sinistra (Foro di Traiano) e Giulio  Cesare sulla destra (Foro di Cesare); seguono,  sulla sinistra, Augusto (Foro di Augusto) e Nerva (Foro di Nerva).

La Colonna Traiana è un monumento innalzato a Roma per celebrare la conquista della Dacia da parte dell’imperatore Traiano: rievoca infatti tutti i momenti salienti di quella espansione territoriale. Si tratta della prima colonna coclide mai innalzata. Era collocata nel Foro di Traiano, in un ristretto cortile alle spalle della Basilica Ulpia fra due (presunte) biblioteche, dove un doppio
loggiato ai lati ne facilitava la lettura. È possibile che una visione più ravvicinata si potesse avere salendo sulle terrazze di copertura della navata laterale della Basilica Ulpia o su quelle che probabilmente coprivano anche i portici antistanti le due biblioteche. Una lettura “abbreviata” era anche possibile senza la necessita’ di girare intorno al fusto della colonna per seguire l’intero racconto, seguendo le scene secondo un ordine verticale, dato che la loro sovrapposizione nelle diverse spire sembra seguire una logica coerente.

La Basilica Ulpia era, all’epoca della sua costruzione, la più grande basilica di Roma, inserita nel complesso del Foro di Traiano e intitolata alla sua famiglia (il suo nome completo era infatti Marcus Ulpius Traianus). La basilica fu costruita tra 106 e 113, data dell’inaugurazione del Foro di Traiano, da Apollodoro di Damasco su ordine di Traiano.

La piazza prende nome dal noto monumento che vi si trova al centro, il Colosseo o Anfiteatro Flavio; ricopre l’area dell’antico stagnum della Domus Aurea di Nerone. La domus si trova sotto il colle Oppio, ma, ormai da diversi anni, non è visitabile. Anticamente vi si trovava la statua colossale di Nerone, oggi ricordata da un’area quadrata selciata e da un’iscrizione. L’anfiteatro è stato edificato su un’area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell’80,
con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l’enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale. Il nome “Colosseo”, che deriva dalla vicina statua del Colosso di Nerone, si diffuse solo nel Medioevo. L’ arco di Tito è stato eretto a memoria della guerra giudaica combattuta da Tito in Galilea. Nel 69, l’anno dei quattro imperatori, Vespasiano rientrò a Roma per reclamare il trono, lasciando Tito in Giudea a porre fine alla rivolta, cosa che Tito fece l’anno successivo: Gerusalemme fu saccheggiata, il Tempio fu distrutto. Nel ricco bottino era compreso il candelabro a sette braccia e le trombe d argento. Gran parte della popolazione uccisa o costretta a fuggire dalla città. Al suo ritorno a Roma nel 71 fu
accolto in trionfo.