Arrivati a Porta Portese (poco lontana dall’appartamento), dove la domenica mattina si svolge il famoso e pittoresco mercato, si attraversa Ponte Sublicio che prende il nome dal più antico ponte romano per raggiungere Piazza dell’Emporio Il ponte originario, però, si trovava qualche centinaio di metri più a nord, all’altezza di via del Porto.
Proseguendo per via Marmorata, nel popolare quartiere di Testaccio, si arriva alla Piramide Cestia che venne costruita intorno al 12 a.C. L”Egitto era divenuto provincia romana alcuni anni prima, nel 30 a.C, e la cultura della nuova provincia stava venendo di moda anche a Roma. La piramide si è salvata perchè inglobata nelle Mura Aureliane, all’altezza di Porta San Paolo. La Porta è una delle porte
meridionali delle Mura Aureliane, ed è tra le più imponenti e meglio conservate tra le porte originali dell’intera cerchia muraria. Nel 549 gli Ostrogoti riuscirono da qui a penetrare nella città. Sempre a Porta San Paolo, il 10 settembre del 1943, partigiani e soldati dell’esercito italiano opposero l’ultima resistenza per impedire all’esercito tedesco di occupare la città.
Proseguendo per viale Aventino si raggiunge il Circo Massimo, dedicato alle corse di cavalli, situato nella valle tra il Palatino e l’Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città: nella valle sarebbe avvenuto il mitico episodio del ratto delle Sabine, in occasione dei giochi indetti da Romolo in onore del dio Consus. Di certo l’ampio spazio pianeggiante e la sua prossimità all’approdo del Tevere dove dall’antichità più remota si svolgevano gli scambi commerciali, fecero sì che il luogo costituisse fin dalla fondazione della città lo spazio elettivo in cui condurre attività di mercato e di scambi con altre popolazioni, e – di conseguenza – anche le connesse attività rituali e di socializzazione, come giochi e gare.
Dall’altro lato di viale Aventino si trovano le Terme di Caracalla o Antoniniane (dal nome della dinastia degli Antonini), costituiscono uno dei più grandiosi esempi di terme imperiali di Roma, essendo ancora conservate per gran parte della loro struttura e libere da edifici moderni. Furono volute dall’imperatore Caracalla sull’Aventino, tra il 212 e il 217, come dimostrano i bolli laterizi, in un’area nei pressi del Circo Massimo. Le terme erano grandiose, ma destinate a un uso di massa per il popolino dei vicini quartieri popolari della XII Regio.
Presso le Terme di Caracalla vennero ospitate le gare di ginnastica delle Olimpiadi di Roma del 1960. Per tutta la seconda metà del XX secolo la parte centrale delle terme è stata utilizzata per concerti e rappresentazioni teatrali all’aperto e in particolare per la stagione estiva dell’Opera di Roma.